Aurelio Caminati nasce a Genova nel 1924. Le sue prime opere riflettono le nuove istanze neorealistiche. Nel 1956 espone alla Biennale di Venezia. Alla fine degli anniCinquanta si trasferisce a Milano, dove stabilisce contatti con i nouveaux réalistes francesi e con l’ambiente artistico della città (Fontana, Manzoni, Rotella). Nella seconda metà degli anni Cinquanta, con la serie delle “Anime” di impronta giacomettiana, prende avvio la sua riflessione sui linguaggi dell’arte. Negli anni Sessanta realizza i “Falsi ideologici”, rivisitazione non priva d’ironia dei miti della storia dell’arte e delle immagini dell’arte popolare. É presente alla XIII Triennale di Milano. Negli anni Settanta radicalizza la sua ricerca fino alla simulazione della tecnica fotografica. Nel 1975 realizza la prima serie di “Trascrizioni” che riattualizzano opere di maestri del passato attraverso l’intervento diretto dell’artista. Nel 1978 partecipa alla rassegna “Cinema d’artista e cinema sperimentale in Italia” al Centre Georges Pompidou di Parigi. Negli anni Ottanta alcune di queste trascrizioni sceniche sono nuovamente riportate sulla tela: Diana Taurica (1981) Leda e il cigno (1982), Assassinio speranza delle donne (1986). Nel 1989 vince il concorso per le opere di decorazione del Teatro Carlo Felice di Genova. Nel 1994 è invitato nell’ambito de The Cill Rialaig Project: è la prima di una serie di permanenze in Irlanda che danno vita ad un periodo particolarmente intenso della sua attività.
Da questo mio continuo peregrinare alla ricerca di colori emozionali, segni che scorrono e si rincorrono nelle tele, personaggi modellati con la terra, dal graffiare la vita, carezzarne le superfici, nascono incontri che si intersecano, che si penetrano, in imprese affascinanti, ricchi di soluzioni geniali.